Storia edita da un curatore
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Una visione lunga per la trasformazione della scuola: educarci (in gruppo) per educare

This article originally appeared on De Agostini Scuola

Mi piace pensare che in questa fase di ripresa post covid e di definizione di una nuova novità la comunità ponga al centro della sua attenzione i piccoli, per chiedersi cosa possiamo generare di nuovo e cosa possiamo migliorare per aiutarli a diventare i futuri decisori di domani. Il futuro è denso di opportunità e di sfide complesse il cui governo richiede delle conoscenze e capacità adeguate, che devono essere agite in maniera sapiente e consapevole.

Educare è accompagnare durante lo sviluppo, creare le condizioni perché ciascun ragazzo e ragazza possano superare le paure del confronto dell’altro per imparare a dialogare e a costruire insieme un mondo più sostenibile. Fra qualche anno le scelte che i nostri ragazzi dovranno affrontare riguarderanno temi complessi di bioetica, di robotica e intelligenza artificiale, le cui ricadute riguarderanno la vita quotidiana di ciascuno di noi, le relazioni ed il pianeta. Educare presuppone una relazione di cura circolare, in cui chi educa ascolta i bisogni di chi è educato per proporre delle soluzioni coerenti e non si sostituisce, né offre ciò che lui vorrebbe. Imparare a costruire questa relazione circolare non è il compito del singolo docente, ma della scuola come sistema educativo e della comunità educante di cui fa parte.

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