Changemaker è una scelta che ti accompagna ogni giorno

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Come vive la vita un giovane changemaker durante il Covid e in giro per l’italia?

Cosimino Tara, Giovane Changemaker, condivide il suo punto di vista sulla situazione attuale, sulle sfide che il Covid-19 ha imposto alla società e ai giovani e sul suo personale significato della parola Changemaker.

Entrato in Ashoka con tante ambizioni, ne sono uscito diventando un giovane changemaker, colui che ha le carte in tavola per essere un autore del Cambiamento (con la C maiuscola per intenderci). Sono Cosimino Tara, attualmente ho solo 20 anni e vengo dalla provincia di Brindisi, nella calda Puglia, ma ora sono in giro per l’Italia ad essere direttore di negozio per una rinomata azienda italiana. Nel mentre espando il mio bagaglio culturale, innovativo e sociale alla ricerca di situazioni da cambiare, ovviamente in meglio! 

 

Attualmente la mia attenzione è stata attirata da un problema che colpisce i miei coetanei, ma non me personalmente, la mancanza di fiducia e possibilità che viene data ad un ragazzo per entrare in un ambiente lavorativo o meglio ancora, crearne uno. L’obiettivo che mi sono prefissato come Changemaker è di creare quel “fissante” tra un giovane promettente e qualcuno che abbia bisogno di una risorsa lavorativa o meglio, che abbia la possibilità di investire in un progetto - o anche semplicemente in un'idea - spinto dal fatto che come tale opportunità magnifica è stata data a me, così vorrei rendere felice qualcun’altro. Perciò incoraggiato da chi vive Ashoka ogni giorno e dalla felicità di aiutare qualcuno ho stabilito il mio compito da changemaker, ma poi è arrivato il Covid, che ci ha abbattuti. Ne siamo sicuri? 

 

Come ben mi è stato insegnato, un Changemaker è un “autore del cambiamento”. Abbiamo la penna per modificare la storia di un libro e fare in modo che il protagonista vinca contro le forze del male, perciò perchè guardare il covid come un male? Guardiamolo come un'opportunità, milioni di processi che prima risultavano complicati e lunghi da inglobare sono stati assorbiti in poco tempo: smart working, digitalizzazione, miglioramento delle condizioni e dei problemi climatici, sviluppo di nuove skill valide e acquisizione di nuove figure lavorative, innovazione e ingegno. Citando Albert Einstein “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.[...] È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. 

 

Facendo di queste parole tesoro ho iniziato a vedere cosa fare durante questa pandemia, a conoscere imprenditori mitici che hanno trasformato dal nulla aziende di calzini in fabbriche di mascherine, o industrie di prodotti anti-age in tamponi per test, di come la creatività diventa ingegno per poi essere innovazione. Lasciandomi trasportare da queste idee, ho iniziato a creare le mie, a supportare chi ne aveva bisogno, a preparare progetti e idee, sistemare piani e strategie e cominciare a sviluppare progetti, per poi – chissà - riprendere con una marcia in più dopo questo periodo, giocare di anticipo sulle forze del male e sfruttarle per prendere una bella rincorsa, anzi una vera e propria fionda nel cambiamento. 

Essere Changemaker oggi è come diventare l’anello di congiunzione tra la parte brutta di una storia e lo stupendo finale, il Changemaker è quell’ aiutante che lo scrittore inserisce per poter scrivere “vissero felici e contenti”. 

Ecco cos’è per me un Changemaker, un Elon Musk del miglioramento. Tu non vorresti esserlo? 

 

Vuoi sapere cosa faccio ogni giorno e cosa realizzo (o combino)? Puoi trovarmi su instagram @mino.tara.